Quello che vedete nella foto sono due chip che sembrano uguali. Ma ne siamo sicuri? Scopriamolo insieme.
Se facessimo un controllo a dir poco minuzioso, diremmo che i due chip sono fratelli, figli della stessa produzione. Ma se facessimo invece un controllo più accurato e non superficiale vedremmo una differenza non da poco: il rettangolo giallo in basso a destra. Un dettaglio di originalità del chip alquanto difficile da scovare.
La carenza di semiconduttori infuria dall’inizio dell’anno, ciò ha incoraggiato un enorme afflusso di componenti elettronici falsi e contraffatti.
Questi cattivi attori stanno trovando una miniera d’oro in aziende più piccole che sono particolarmente affamate di parti in quanto non hanno il peso di un’operazione su larga scala e senza molti dei legami diretti che le aziende più grandi possono avere con i produttori di chip.
Come lavorano questi bad actors?
I falsari speculano sul fatto che i produttori mondiali di questi circuiti integrati (i chip) faticano a far fronte alla domanda del settore elettronico, anche per colpa della pandemia.
Scrive il Wall Street Journal che i falsari comperano inserzioni pubblicitarie sui motori di ricerca. Inserzioni che rimandano direttamente ai loro siti-esca. Altre volte invece i truffatori si presentano sulle piattaforme cinesi del commercio elettronico. Alcune aziende statunitensi, alla ricerca disperata di chip, hanno tentato l’acquisto. L’amara sorpresa è stato constatare che i chip arrivavano – ad esempio – in semplici buste di plastica.
Questi venditori, dunque, non utilizzano gli involucri anti-statici – simili alla carta argentata – indispensabili per proteggere dispositivi elettronici di una simile delicatezza. Alla fine un numero importante di questi chip – prodotti chissà come, spediti senza le dovute precauzioni – non funzionava.
In questo clima, imprese accreditate – che per mestiere cercano chip perfetti sul mercato per rivenderli alle aziende elettroniche – stanno producendo delle guide all’acquisto sicuro. Queste guide aiutano a individuare i venditori illegali e a distinguere i chip autentici da quelli contraffatti. Una delle guide più ricercate porta la firma dell’associazione statunitense Idea (The Independent Distributors of Electronics Association).
…Trampolino di lancio per le imprese che testano l’autenticità dei chip e la loro funzionalità
La società inglese Princeps Electronics Ltd., ad esempio, realizza test elettronici sulla tenuta dei chip. E in un solo anno ha visto quadruplicate le richieste di consulenza e verifica da parte dei comparatori.
Sta andando forte anche la californiana Creative Electron Inc. che vende sofisticate macchine a raggi X. Le TruWiev sono in grado di esaminare ogni minuscolo componente del chip alla ricerca di imperfezioni nella loro costruzione.
A chi rivolgersi per avere un fonte di approvvigionamento dei componenti elettronici sicura?
Probabilmente hai avuto a che fare con un gran numero di fornitori, che ti hanno proposto tariffe e prodotti, costi di spedizione e tempi di consegna, non sempre convenienti o garantiti al 100%.
Ecco perché è consigliabile puntare sui distributori indipendenti, capaci di orientarsi all’interno di un mercato in continua evoluzione, tra componenti difficili da reperire e condizioni il più possibile vantaggiose per te.
Rivolgerti ai distributori indipendenti per l’acquisto della famiglia di STM32 o della famiglia di FDMC66, ti permette di risparmiare tempo e di evitare alcune brutte sorprese. Come? In genere quando acquisti in autonomia, direttamente dai fornitori, devi assicurarti che i prodotti siano effettivamente validi e lo fai andando a seguire alcuni step:
1. verifica della presenza di eventuali recensioni o referenze lasciate dai clienti
2. analisi delle foto fornite, a partire dall’imballaggio
3. disamina delle etichette associate alla confezione e delle immagini relative alla merce
4. studio dei report
Tutto ciò ti porta via tantissimo tempo prezioso, che potresti dedicare ad altro. Ecco perché un distributore indipendente potrebbe fare al caso tuo! Questa figura professionale si occupa anche di verificare la tracciabilità del prodotto, aspetto sempre più complicato da analizzare. Perché? In alcuni casi vengono eliminati i codici a barre presenti sulle etichette d’origine, forse perché potrebbero creare imbarazzi al fornitore del componente. I distributori indipendenti lavorano solo con prodotti dotati di garanzia e dei quali sia possibile stabilire l’esatta provenienza.
Per avere un report più dettagliato della tipologia di test a cui sottoporre i tuoi componenti elettronici clicca qui!
Ti proponiamo un punto di riflessione: Hai sempre la possibilità di tracciare la provenienza dei tuoi componenti elettronici?
FONTI:
Blog di Electronic Partner srl